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Regione: Emilia-Romagna | Provincia: Rimini

Guida alle rocche e ai castelli dei Malatesta.

Escursioni guidate a Rimini e dintorni


Itinerari turistici: Rimini

Castello di Mondaino – Castello dei Malatesta


DESCRIZIONE

A Mondaino resta un forte cassero, il palatium, impostato in un angolo della cinta di mura, con una disposizione interna ad archi su pilastri che reggono volte a botte parallele, esattamente come nel corpo centrale di Castel Sismondo. La rocca signorile era quasi certamente assai più complessa, ma non è oggi possibile individuarne la consistenza, che solo scavi archeologici potrebbero in futuro rivelare. La galleria sotterranea è di grande interesse, per l’assoluta rarità e per il forte richiamo fantastico sul pubblico, facilmente volgibile a fini turistici. Anche il misterioso pozzo esterno che intercetta la galleria è assai intrigante, per le dimensioni dato che tre metri e venti di diametro si giustificherebbero solo con la previsione di una scala elicoidale tipo “pozzo di San Patrizio” e per la vicinanza delle mura.


CENNI STORICI

Castrum Mondani appare per la prima volta nelle fonti del 1069, anno in cui il suo possessore, Pietro Bennoni, lo dona al monastero di San Giorgio su Conca. Nel 1233 uno dei consoli di Mondaino giura fedeltà al comune di Rimini, giuramento rinnovato nel 1288. Passato dal controllo comunale riminese a quello della Santa Sede, appartiene a vari rami della famiglia Malatesta. Nel trecento Mondaino subisce vari assedi, in particolare nel 1336 Malatesta Guastafamiglia tenta di toglierlo al cugino Ferrantino, costruendo dodici “battifolli”, probabilmente torri di legno per mantenere il blocco del castello. Sigismondo Pandolfo modifica la rocca, ma perde Mondaino nel tracollo finale del suo stato. Per breve tempo è assegnata alla città di Fano, poi Leone X tenta di infeudarla al suo poeta Muzzarelli, per essere infine assorbita nella Legazione di Romagna.


IL CASTELLO

I merli del cassero sono ancora in buona parte medievali, perchè un successivo sopralzo dell’edificio li ha preservati dal degrado atmosferico. E’ altamente commendevole nonché inusuale , la continuità di azioni fra le avarie amministrazioni che da decenni perseverano nella loro azione di riscoperta e valorizzazione dell’aspetto storico di Mondaino.

Il solaio superiore al cassero, con ogni probabilità originariamente adibito a terrazza, è sostenuto da volte a botte parallele che poggiano su muri di spina sostenuti da grandi pilastri quadrati, esattamente come a Castel Sismondo, a Rimini. Anche questa sistemazione interna è quindi da attribuire con buona probabilità a Sigismondo.

Nello spigolo delle mura su cui è posto il cassero è recentemente stata rinvenuta la base di una torre a puntone pentagonale della quale fino ad ora si ignorava totalmente l’esistenza. La planimetria ad ali convergenti e la modernità delle bombardiere basse suggeriscono con forza l’attribuzione a Sigismondo Pandolfo Malatesta, come nei castelli di Pennabilli a Maialetto.

La grande rampa terrapienata che conduce alla torre portaia è ancora contenuta nei muri malatestiano, conservati per gran parte. Alla base il paramento è sostenuto da archi di scarico, nel Medioevo molto utilizzati per superare tratti di terreno che non fornissero sufficiente garanzia alle fondazioni.

La galleria è scavata nel sabbione in stato prearenarico e si chiude con una volta pseudo ogivale, che già suggerisce con forza una datazione medievale, confermata da graffiti, i più antichi dei quali paiono risalire al XVII secolo. La presenza di gallerie sotterranee fa parte dell’immaginario di moltissimi castelli, assieme ai tesori nascosti ed ai fantasmi, ma al contrario, le gallerie talvolta esistono davvero.

 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
    
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